Quattro piccole violiniste, una più brava dell'altra, si sono contese i premi del Concorso “Il Piccolo Violino Magico”, tenutosi a San Vito al Tagliamento
Inevitabile arriva una riflessione, assistendo alla finale del 9 luglio all'affollatissimo Auditorium Comunale di San Vito al Tagliamento, per la decima edizione de Il Piccolo Violino Magico. Un prestigioso concorso riservato a piccoli esecutori sino ai tredici anni (età limite al momento dell'iscrizione) e dal carattere internazionale. Una finale combattutissima, e giocata tutta al femminile.
Ed è questa: preso atto che le quattro finaliste - una addirittura di appena nove anni - provengono due dal Giappone e dalla Corea del sud, due dall'Australia e dagli USA; e che nondimeno quest'ultime, come rivela il nome e la fisionomia, provengono da famiglie anch'esse originarie dell'Estremo Oriente, non resta che concludere che vedremo sempre più la scena concertistica dominio di violinisti (ma anche di pianisti, violoncellisti, eccetera) dagli occhi a mandorla.
Traguardi conquistati per talento naturale, certo, ed a prezzo di grandi sacrifici – degli studenti, nonché delle famiglie - quindi senz'altro assai meritati. Ma anche frutto di politiche educative oculate.
Semifinalisti da mezzo mondo
Peraltro i 23 semifinalisti dell'importante certame friulano - tutti comunque di notevole livello artistico - oltre che dai sopra citati paesi provenivano anche dalla Spagna, dalla Russia, da Singapore, dal Kazakistan, dalla Germania, dall'Ucraina, dal Canada. Insomma, da mezzo mondo. Nelle fasi eliminatorie erano accompagnati dall'Accademia d'Archi Arrigoni.
Per quanto riguarda l'Italia - presente solo con il giovane Leone Pini - non c'è che da rimpiangere amaramente, come ha fatto giustamente notare durante la premiazione il presidente di giuria - il celebre violinista e didatta Pavel Vernikov – come l'insegnamento della musica da noi sia da sempre completamente negletto. Mentre in nazioni quali Cina, Corea, Giappone si impartisce a tutti, indiscriminatamente, sin dalla più tenera età. Ovvio che da così imponenti schiere emergano prima o poi tante eccellenze. Quanto a noi, limitiamoci pure a tenere in considerazione i vivai delle giovanili di calcio...
Le vincitrici
Compito non facile quello dei sette componenti della giuria internazionale, considerato l’alto livello musicale delle finaliste. Tutte dotatissime di musicalità, e tecnicamente ferrate. Le abbiamo viste impegnate in un primo movimento di concerti del repertorio più classico (in questo caso Mendelssohn, Wienawski, Saint-Saëns) accompagnati dall'Orchestra Sinfonica FVG guidata da Giancarlo Guarino; e subito dopo in un brano a solo di carattere virtuosistico, a loro scelta.
La nipponica Imai Mio (nata nel 2010) ha meritatamente conseguito il Primo premio, consistente in una borsa di studio del valore di 5.000 euro e in un pregiato violino del liutaio Fabio Piagentini di Lucca. Il Secondo premio di 3.000 euro è andato alla sudcoreana Kim Yeonah (2014), la concorrente più giovane (e simpatica) in gara, che s'è vista assegnare anche il Premio del pubblico. Il Terzo premio è stato attribuito ex equo ad Elizabeth Song (Usa, 2009) ed a Jayda Lu (Australia, 2011), che si sono divise una borsa di studio di 3.000 euro. Tutte e quattro sono state omaggiate poi di astucci speciali per i loro strumenti.
Una coda di premi speciali
Tantissimi anche i premi speciali assegnati ai semifinalisti: il Premio CIDIM, assegnato a Zulfikar Sofia, Nygard Patrick e Slobodyanyuk Andrei; il Premio Pitars, per il brano a solo presentato nelle selezioni, attribuito a Pini Leone; il Premio Alema per la miglior esecuzione d'un concerto di Mozart, assegnato a Yang Qingyuan; il Premio Cividini-Beggiato per la miglior esecuzione del brano Magic Violin Dance composto per questo concorso da Cristian Carrara, conferito a Erokhin Gomez Alexander.
La prova finale e la premiazione possono essere riviste nel successivo video.